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In sintesi ecco la possibile definizione di Agroalimento:

"l'Agroalimento é un alimento di prima qualità, ovvero il prodotto agricolo primario che, se trasformato,  non ha subito troppe manipolazioni, in cui le caratteristiche nutrizionali rimangono inalterate, e quelle organolettiche riconoscibili e riconducibili all’elemento agricolo di partenza"

Agroalimento, una parola importante...

Dopo tante parole in lingua straniera che si sono imposte nel mondo della qualità del cibo e della cucina come chef, nouvelle cuisine, fast food, junk food, superfood, novel food e smart food, non sarebbe ora di inserire nel nostro vocabolario un termine più comprensibile a tutti e soprattutto "italiano"? Un termine che indichi la superiore qualità di alcuni alimenti e che aiuti, soprattutto i più giovani, a comprendere ed a distinguere gli alimenti naturali, sani e nutrienti il cui consumo è tanto raccomandato da medici e nutrizionisti, da quelli frutto delle industrie di seconda e terza trasformazione a volte un po’ troppo “spinta” e lontano dal prodotto agricolo di partenza. E’ importante differenziare il buon cibo salutare da quelli super trasformati e con "calorie vuote" come le merendine, le tortine e gli snack che sono ipercalorici, pieni di additivi ma poveri di micronutrienti indispensabili alla buona salute del nostro organismo, e che spesso portano i nostri giovani all'obesità ed a gravi problemi di malnutrizione. Aiutare i ragazzi a capire queste differenze alimentari soprattutto in età scolare, fornendo loro i vocaboli giusti e facilmente comprensibili per definire gli alimenti salubri che apportano vitamine, fibre, sali minerali ed antiossidanti come la frutta e la verdura, è fondamentale per una buona educazione alimentare.
Il vocabolo “Agroalimento” al momento (luglio 2016) non risulta incluso in nessuno dei vocabolari di italiano.

L'Agroalimento é vero
cibo, buono e salutare

Cos'é un agroalimento e perché é importante distinguerlo da altri generici alimenti.

La mozzarella è un prodotto agricolo, un alimento od un agroalimento?

(di Mauro Gaudino)

Dal prodotto agricolo all’alimento possono intercorrere numerose operazioni e trattamenti tali da trasformare sostanzialmente la natura e la qualità del prodotto finale.
Se da una parte l’industria di trasformazione primaria non apporta modifiche sostanziali alla natura e qualità del prodotto agricolo, ma anzi spesso ne migliora ed esalta le caratteristiche organolettiche, non si può affermare sempre lo stesso delle industrie di seconda e terza trasformazione¹ che staccate dalla produzione agricola, si occupano di alimenti sempre più sofisticati ed elaborati. Cercheremo perciò di fare un po’ di chiarezza sul significato e la differenza tra alimento ed agroalimento.
Si tratta di differenze prettamente tecniche, ma significative. Tuttavia se ricerchiamo il termine “Agroalimento” in un dizionario della lingua italiana ci stupiremo nel constatare che non vi si trovi una definizione.
Sarà perché gli agroalimenti sono considerati ancora un “sinonimo” degli alimenti? Ma questo è inaccettabile e sarebbe come fare “di tutta l’erba un solo fascio”.
Le differenze sono molteplici ed importanti, soprattutto per quel che riguarda la conservazione delle proprietà benefiche e nutraceutiche degli alimenti.
L’agroalimento dovrebbe essere considerato l’alimento di qualità superiore, che non ha subito più di una prima trasformazione industriale o che, comunque, mantiene importanti caratteristiche organolettiche riconducibili e riconoscibili dell’elemento agricolo di partenza.
Mentre si dovrebbe considerare l’alimento una qualsiasi sostanza commestibile capace di nutrire un essere vivente, animale o vegetale che sia, in cui le caratteristiche organolettiche non necessariamente devono ricondurre al prodotto agricolo di base.
Sarebbero quindi agroalimenti i soli prodotti primari come le verdure, le frutta, i pesci, i crostacei, l'acqua ed i prodotti industriali di prima trasformazione come lo zucchero, il caffè, l’olio, il vino  nonché tutti quei trasformati che per qualità nutrizionale ed organolettica, come la pasta² , riconducono al prodotto agricolo primario.
Lasciando la più semplice denominazione generica di “alimenti” ai soli prodotti industriali di seconda e terza trasformazione quali dolciumi, alcuni insaccati, alcune bevande, snack, pasti sostitutivi, integratori alimentari ecc… ma anche l’olio di semi o da olive raffinati (rettificati) quindi non vergini in quanto, come i grassi idrogenati, hanno qualità completamente differenti dal prodotto di partenza.
A questo punto non credo ci siano più dubbi nel  dare la risposta alla domanda in questione, la mozzarella è senz’altro un eccellente agroalimento.

16 marzo 2016 - ultimo aggiornamento il 28 luglio 2016

NOTE

(1) Benché l'industria di trasformazione sia attualmente suddivisa in primaria e secondaria, bisogna considerare che da qualche anno si stanno affermando industrie definibili di terza trasformazione, in quanto per la propria produzione utilizzano i semilavorati dell'industrie della seconda trasformazione, per esempio vari tipi di paste che saranno utilizzate per la produzione di dolci oppure di cibi precotti di V gamma.

(2) La pasta alimentare rientra nell´industria di seconda trasformazione perché ottenuta dalla farina che é considerata frutto di una prima trasformazione del grano. Tuttavia la "debole" trasformazione del grano in farina potrebbe essere considerata più semplicemente una lavorazione o pre-lavorazione, in quanto nel molire il grano riducendolo in polvere non vi si aggiunge alcun ingrediente. Secondo chi scrive, la trasformazione vera e propria sarebbe quando la sua farina con l'aggiunta di acqua si tramuta in pasta

Autore: Mauro Gaudino pubblicato il 16/3/2016 - COPYRIGHT © 2016 - E' autorizzata la riproduzione integrale o parziale dell'articolo a chiunque ne riporti il nome dell'autore.