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Prodotto Agricolo Tradizionale della regione Umbria






Latterino del Trasimeno


Nome dialettale : Non presente.
Nome comune: Latterino capoccione
Nome Scienifico: Atherina boyeri (Antherina mochon) (Risso, 1810)
Lunghezza massima: 11 cm. Dimensione minima: Non presente.

Caratteristiche biologiche:
Corpo affusolato, un po’ tondo nella zona ventrale e lievemente compresso lateralmente da metà alla coda. Il dorso è grigio verdastro con puntini neri e il ventre bianco latte. UE’ una specie gregaria che numerosa si raggruppa vicino alla costa, penetrando anche nelle lagune salmastre e nelle valli. Il periodo di riproduzione va da marzo ad agosto ed avviene nelle acque dolci o salmastre. Le uova sono bentoniche, grosse e munite di appendici filiformi. E’ una specie carnivora e si nutre di crostacei planctonici, di larve di pesci e altri animali piccoli.


Cattura:

Si pesca con le tradizionali reti da latterino, (tofo o tofone con ali) che sono delle reti da posta, formate da nasse con due ali di rete e da un tramaglio, posto fra le due ali in cui il latterino si impiglia per gli opercoli branchiali e la grossa testa. Altri sistemi di pesca sono la bilancia ed altre tecniche usate per la pesca delle alborelle.


Preparazione:

Essendo un pesce di piccole dimensioni, il latterino viene tradizionalmente consumato intero, fritto in olio extra vergine d’oliva, oppure gratinato o marinato. In passato i pescatori del Trasimeno usavano mangiare gli spiedini di latterino, cuocendo questo pesce direttamente sulla brace con l’ausilio di uno spiedo nel quale venivano infilzati i pesci.


Qualità:

È un pesce delicato, molto deteriorabile per cui viene consumato principalmente nei luoghi di pesca. Può avere nell’apparato intestinale dei trematodi. È quindi consigliato il consumo solo se cotto o da crudo, dopo averlo preventivamente congelato. La carne è molto buona e profumata, leggermente amarognola. È un pesce ricco di calcio e fosforo, di proteine e di vitamina A.


Curiosità:

Il Latterino è presente anche nel lago Trasimeno dal 1829, dove si è ben adattato ed ha proliferato con successo, tanto da divenire una specie importante nell’economia locale.


Polinsaturi:
41,3 Monoinsaturi: 31,5 Saturi: 27,2 Umidità: 73,2 Proteine: 14,6 Grassi: 9,6 Cenere: 2,6 Carboidrati: 0

Stagionalità:
GEN FEB MAR APR MAG - NOV DIC

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