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Il giardino all'italiana

La fontana dell’Organo

Villa D'Este - fontana dell'organo Fontana dell'organo (vedi zoom)
Della fontana dell’organo colpisce lo stile barocco che, a parte alcuni richiami in opere come, per esempio, la fuga prospettica di colonne nel dipinto "il convito degli dei" della "sala della fontana di Tivoli" si differenzia non poco dal "manierismo" della villa.
La famosa fontana prende il nome dal complesso sistema dell’organo idraulico che le permette di emettere una dolce melodia. Il sistema originario inventato dal francese Claude Venard è andato perduto, tuttavia oggi è stato ricostruito un meccanismo similare ed è possibile ascoltarne la melodia ad orari prefissati a partire dalle 10,30 del mattino fino alle 18,30 della sera (in estate) con cadenza di 2 ore. Della fontana si possono apprezzare le statue di Apollo ed Orfeo posti in due nicchie separate poste ai lati della fontana, nonché una bella rappresentazione della gara di Orfeo ed Apollo in un basso rilievo situato in alto a sinistra.




La fontana di Nettuno e le peschiere.

Villa D'Este - fontana di Nettuno Fontana di Nettuno (vedi zoom)
Così chiamata per la presenza della statua di Nettuno che si scorge sotto l’acqua della cascatella del Bernini. Ha un suggestivo effetto scenografico regalato dai suoi alti zampilli. Unica fontana realizzata nel secolo scorso, é stata realizzata da Attilio Rossi e dall’ing. Emo Salvati, i quali realizzarono l’opera in seguito al parziale crollo della cascata del Bernini che scende dalla fontana dell’organo alle peschiere una serie di tre piscine poste una dietro l’altra poste nel piano più inferiore del giardino della villa, dove il Cardinale Ipppolito d’Este vi allevava varie specie di pesci per soddisfare gli esigenti palati degli ospiti di pranzi, cene e banchetti.




La fontana dei Draghi.

Villa D'Este - fontana dei draghi Fontana dei Draghi (vedi zoom)
Il progetto originale della fontana era quello di rappresentare il drago a tre teste Ladone, guardiano dei pomi d’oro che Ercole riuscì a rubare dal giardino delle Esperiti. Vicenda alla quale la famiglia d’Este era molto legata (ed infatti nella villa vi sono vari riferimenti a quella che altro non è che l’undicesima fatica d’Ercole), poiché l’intera famiglia riteneva di discendere dall’eroe mitologico. In seguito però il cardinale fece realizzare la fontana con quattro draghi per onorare la visita che Papa Gregorio VIII fece al Cardinale nel 1572.




La rotonda dei cipressi

Villa D'Este - rotonda dei cipressi La rotonda dei cipressi (vedi zoom)
Tale rotonda è situata al vecchio ingresso della villa di via dei colli ed offriva una suggestiva visione del giardino e del palazzo agli avventori della villa grazie a questi monumentali cipressi che oggi centenari, sono certamente tra i più antichi alberi presenti in Italia.







La fontana di Diana di Efeso

Villa D'Este - fontana di Diana di Efeso La fontana di Diana di Efeso (vedi zoom)
La fontana di Diana di Efeso o di Artemide, anche detta della Dea Natura era posta inizialmente nella nicchia centrale della fontana della Natura. Fu spostata successivamente per volere del successore del Cardinale Alessandro d’Este successore di Ippolito II° per evitare i rimbrotti che la chiesa cattolica aveva in quel periodo per simili opere, mettendo al suo posto l’ingegnoso sistema dell’organo idraulico che successivamente diede nome alla fontana. La statua realizzata dal scultore fiammingo Gillis Van den Vliete è una copia della famosa statua custodita al museo archeologico di Efeso (città considerata da molti la settima meraviglia del mondo). Le rotondeggianti escrescenze attribuite a dei seni di donna, oggi si pensano essere invece dei testicoli di Toro, che venivano appesi alla statua della dea in una ricorrenza quale voto di devozione.




Le fontane delle Mete

Villa D'Este - fontane delle mete Fontane delle mete (vedi zoom)

Tali due fontane zampillano poste nel giardino sul lato destro delle peschiere accanto al muro di cinta della villa e rappresentano la fontana della Meta Sudans posta nelle vicinanze del colosseo, usata dai gladiatori dell’antica Roma per lavarsi dal sudore e dal sangue di cui si sporcavano durante i combattimenti




Le fontana di Arianna

Villa D'Este - fontana di Arianna Fontana di Arianna (vedi zoom)
Tale fontana, collocata sull’affaccio del giardino sulla bella pianura romana, in origine conteneva nel suo centro la statua di Arianna dormiente, oggi purtroppo andata persa come molte altre opere che Ippolito II° aveva sistemante nella villa.. Nella foto é stata incollata l'immagine della statua mancante ripresa da un acquerello del 1900 fatto dal pittore Ettore Roesler Franz.




La fontana della Civetta

Villa D'Este - fontana della civetta Fontana della civetta (vedi zoom)

La fontana della Civetta era un prodigio della meccanica così come la fontana dell’Organo. Infatti sfruttando la spinta dell’acqua della fontana stessa, si riusciva a spingere dell’aria fuori dal becco degli uccellini in bronzo facendoli cinguettare, finché una civetta spinta dallo stesso meccanismo appariva facendo smettere di cinguettare gli uccellini spaventati. Il meccanismo azionava anche uno scherzo d’acqua capace di bagnare all’improvviso e di nascosto i visitatori della fontana assorti nel seguire il meccanismo della civetta.




La fontana di Proserpina

Villa D'Este - fontana di Proserpina Fontana di Proserpina (vedi zoom)
Composta da tre nicchie delimitate da quattro colonne tortili dove si arrampicano alcuni rami di viti, questa fontana vuole rappresentare il ratto di Proserpina da parte di Plutone che volle portala con se negli inferi per farne la regina. Nella nicchia centrale si può notare una barca a forma di conchiglia allungata dove sopra si trova Proserpina.




La Rometta

Villa D'Este - La Rometta La Rometta (vedi zoom)
Costruita su progetto dello scenografico architetto Pirro Ligorio, il quale commissionò la realizzazione delle statue e delle miniature degli edifici romani a Pierre de la Motte, questa fontana era una suggestiva rappresentazione di Roma, con la lupa ed i gemelli Romolo e Remo, il fiume Tevere dove nel mezzo vi si trova una barca a rappresentare l’isola Tiberina. Purtroppo una parte dell’opera è andata distrutta nel XIX secolo e la fontana risulta così incompleta.




Le cento fontane

Villa D'Este - Le cento fontane Le cento fontane (vedi zoom)
Il viale delle cento fontane (nella realtà sono ancora di più) collega la Rometta con la fontana di Tivoli (detta anche dell’ovato). Questo collegamento vuole rappresentare il rapporto della città di Tivoli con Roma. Il canale dove scorre l’acqua che fa zampillare le fontane tra gigli, obelischi e mostruose maschere rappresenta il corso dei fiumi Aniene, Albuneo e Ercolaneo cioè i tre affluenti del Tevere che invece é rappresentato nella Rometta.




La fontana di Tivoli o dell'ovato

Villa D'Este - La fontana di Tivoli o dell'ovato La fontana di Tivoli (vedi zoom)
Progettata in modo da rendere la topografia ed il tipico paesaggio tiburtino, con le rocce, la vegetazione e la cascata del fiume Aniene la fontana, detta anche dell’ovato per via della sua caratteristica forma ovale, è composta da una grande vasca centrale che raccoglie l’acqua dalla cascata posta nel centro della sommità del monumento, la quale acqua sembra sgorgare tra le rocce e la vegetazione disposta lungo il piano alto della fontana. In mezzo a queste si trova al centro la statua della Sibilla Albunea, prediletta di Venere, che con la sua profezia sulla nascita di Cristo annunciò l’inizio dell’era cristiana.

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